Realizzazioni - Emergency - Khartoum (Sudan)

Fonte: http://www.salamcentre.emergency.it/It/002/004/003/Pannelli+solari.html

I volumi di ricambio d'aria richiesti nel Centro Salam sono imponenti: ogni ora è necessario raffrescare 28.000 metri cubi di aria. L'utilizzo di sistemi tradizionali per il condizionamento dell'ospedale avrebbe comportato un consumo ingente di energia elettrica o fossile. Il Centro perciò è dotato di un impianto che impiega 288 collettori solari sottovuoto (per una superficie di 900 metri quadrati) e produce 3.600 chilowattora – l'equivalente della combustione di 335 chili di gasolio – senza immettere anidride carbonica nell'atmosfera.

Ogni collettore solare è composto da tubazioni di rame per il circolo dell'acqua; la parte in rame è alloggiata in tubazioni di vetro con camera sottovuoto, che consentono al sole di scaldare per irraggiamento l'acqua all'interno del rame senza dispersione di calore.
L'acqua circolante costituisce il fluido vettore che trasferisce il calore a un serbatoio di 50 metri cubi, opportunamente coibentato, che mantiene l'acqua a una temperatura compresa tra 80 e 90°C.

La trasformazione del caldo in freddo avviene in due "chiller" ad assorbimento. Le due macchine utilizzano il calore immagazzinato nel serbatoio per riscaldare una miscela di acqua e bromuro di litio: in seguito ad alcune trasformazioni fisiche, questa miscela crea una fonte frigorifera in grado di raffrescare l'acqua fino a 7°C.
Qualora l'energia solare non bastasse a soddisfare la richiesta frigorifera dell'ospedale, entrerebbero in funzione due caldaie, alimentate a gasolio e opportunamente automatizzate, per fornire all'acqua il calore residuo necessario al funzionamento dei "chiller".

L'acqua, refrigerata grazie all'energia solare, viene utilizzata per portare gli ambienti dell'ospedale alle temperature di esercizio richieste.
Questo passaggio, anello finale del circuito di termoregolazione della struttura, è affidato a macchine denominate "Uta" (Unità di trattamento aria). Ne sono state installate otto, ognuna destinata a garantire la giusta temperatura a una specifica zona dell'ospedale (degenze, quartiere operatorio, rianimazione, amministrazione...).

Le Uta prelevano aria dall'esterno utilizzando un impianto di canalizzazione; una volta depurata e giunta all'interno della macchina, l'aria viene forzata ad attraversare un “radiatore” raffreddato dall'acqua a 7°C.
A questo punto, un secondo sistema di canali distribuisce l'aria (ormai alla temperatura richiesta) nei locali gestiti dalle Uta.

Tipologia edificio: Ospedale di cardiochirurgia infantile Emergency
Campo solare: 288 collettori solari Kloben SP 21 CPC 47, superficie lorda 1083 m2
Accumi termici d’acqua calda: 3 x 17000 litri
Macchina ad assorbimento a LiBr: 2 x 615 kWf
Accumulo freddo coibentato: 3000 litri
Distribuzione energetica: fan-coil freddo canalizzato